Il presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno scolastico: “Abbiamo una scuola di valore e non bisogna chiudere più”.
PIZZO CALABRO (VIBO VALENTIA) – Il presidente Mattarella protagonista dell’inaugurazione dell’anno scolastico. Il Capo dello Stato ha ricordato come “con le scuole riaperte si riallacciano i fili che si erano interrotti o che erano diventati più esili. Certo, anzitutto lo studio, ma anche le relazioni, le amicizie, l’insieme di quelle esperienze così decisive nella vostra formazione. E questo trasmette energia a tutta la comunità nazionale“.
“La scuola è ossigeno per la società – ha aggiunto il presidente – non riguarda soltanto chi la frequenta. Ma il suo funzionamento è specchio di quello del Paese. E noi abbiamo una scuola di valore grazie alla passione e alla dedizione del personale scolastico e all’impegno di voi studenti […]“.
Mattarella: “Incoraggiante l’adesione dei giovani alla campagna vaccinale”
Nel suo intervento il presidente Mattarella ha voluto ringraziare i giovani “per l’adesione alla campagna vaccinale […]. Non di rado sono stati proprio loro a spiegare le buone ragioni dell’immunizzazione, a rompere gli indugi e a fare per primi il vaccino, anche quando i genitori tentennavano. Volevano uscire da casa, tornare con gli amici e così hanno aiutato tutta la società […]“.
“Da questa adesione – ha aggiunto il Capo dello Stato – possiamo capire da che parte sta il desiderio di libertà, di vivere la propria vita con gli altri, rispettandoli, e dove invece prevale una visione regressiva […]“.
“La scuola l’argine più robusto ai comportamenti distruttivi”
“La scuola è l’argine più robusto ai comportamenti distruttivi […] – ha aggiunto Mattarella – non ci sarà crescita di opportunità, se i ragazzi che provengono da famiglie meno abbienti troveranno ostacoli sulla strada di una propria affermazione. La scuola deve sapere curare le eccellenze, perché tanto possono dare alla società, ma la condizione per farle sorgere consiste nel rendere aperto a tutti l’accesso effettivo all’istruzione e alla cultura per permettere che emergano talenti che altrimenti resterebbero inespressi […]“.